Il bonus prevede detrazioni del 50% per la ristrutturazione, in caso di lavori effettuati dall’inizio di Gennaio 2022 e fino al termine del 2024, entro il limite di 96.000 euro. Rientrano diversi tipi di interventi, quali:
lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali (i condomini);
interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia svolti su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze.
Tra le possibili spese da detrarre ci sono, per esempio, quelle effettuate per la realizzazione e il miglioramento di servizi igienici, per la sostituzione di infissi e serramenti, così come i costi sostenuti per la recinzione dell’area privata.
Il bonus casa 2022 lo possono ottenere coloro che devono versare le imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. La detrazione è consentita sia al proprietario che ai titolari di un diritto reale di godimento, inclusi i locatari e i comodatari.
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Spetta la detrazione fiscale del 50%, con limite massimo di spesa pari a 10.000 euro, per il 2022, per quanto riguarda grandi elettrodomestici e mobili. Dal 2023, invece, il limite massimo di spesa sarà 5.000 euro.
Vale sempre per immobili oggetto di ristrutturazione edilizia, a condizione che gli interventi di recupero siano iniziati a partire dall’1 Gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto degli elettrodomestici e dei mobili. Occorre acquistare grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, E per le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie, F per i frigoriferi e i congelatori. Ciò vale, ovviamente, per gli elettrodomestici che necessitano possedere una classe energetica.
Veniamo all’ecobonus ordinario dal 65 al 50%: è una detrazione fiscale IRPEF ed IRES riconosciuta per numerose spese, tra cui quelle relative alla sostituzione di caldaie o, ad esempio, di finestre e infissi. Le aliquote del bonus, attualmente, per chi effettua lavori in casa sono diverse e, accanto alla misura standard del 50 e del 65%, è prevista un’agevolazione più notevole e fino all’85% per i lavori condominiali.
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Il superbonus ha portato all’incremento dell’aliquota della detrazione spettante per alcuni lavori di riqualificazione energetica al 110%. Sono i cosiddetti lavori trainanti, per esempio l’isolamento termico, la sostituzione impianti di climatizzazione, i lavori antisismici, che aprono le porte all’aliquota maggiorata per gli interventi di riqualificazione energetica (lavori trainati).
Ovviamente, tutti questi lavori hanno delle scadenze, vediamo, quindi quali sono:
per le case unifamiliari, il bonus casa maggiorato spetta fino al 31 Dicembre 2022, a patto che entro il 30 giugno venga raggiunto il 30% dell’intervento complessivo;
per i condomini e le persone fisiche proprietarie o comproprietarie di edifici da 2 a 4 unità immobiliari, il bonus spetta fino al 2023:
Nel 2024 l’agevolazione scende al 70% e nel 2025 al 65%, arrivando quindi all’aliquota ordinaria prevista per l’ecobonus.
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E’ il bonus riconosciuto a chi acquista la casa come abitazione principale? È previsto uno sconto delle imposte dovute in sede di acquisto. Se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione IVA, sarà necessario versare l’imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (invece del 9%), l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro e l’imposta catastale fissa di 50 euro; in caso di acquisto da imprese, con applicazione dell’IVA, l’aliquota applicata è del 4% (invece del 10%) e sono dovute le imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa, pari a 200 euro.
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Inoltre il bonus casa 2022 potrà essere richiesto se l’abitazione rientra nelle categorie catastali:
Inoltre la casa deve essere nel Comune in cui l’acquirente ha o stabilisce entro 18 mesi la residenza oppure nel Comune in cui lavora; l’acquirente non è titolare di altro immobile nello stesso Comune e non è titolare di altro immobile acquistato con il bonus prima casa, anche dal coniuge, in tutto il territorio nazionale. L’agevolazione spetta anche in quest’ultima fattispecie solo a patto di vendere la casa posseduta entro 12 mesi.
Informazionefiscale.it chiarisce che rientra nel bonus prima casa, ma con regole di maggior vantaggio, anche l’agevolazione specifica prevista per i giovani di età inferiore a 36 anni.
Nel rispetto dei requisiti generali già citati, si prevedono queste agevolazioni: per le compravendite non soggette a IVA, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale; per gli acquisti soggetti a IVA, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’IVA corrisposta al venditore. Però è necessario che chi compra casa non abbia compiuto i 36 anni di età nell’anno di stipula dell’atto, inoltre che il valore dell’ISEE non sia superiore a 40.000 euro.
C’è una detrazione anche per i giovani in affitto in una casa che diventa la residenza principale. A quelli fra i 20 e i 31 anni non compiuti, con un reddito complessivo non superiore a 15.493,71 euro, spetta una detrazione IRPEF fino a 2.000 euro. Nei primi 4 anni del contratto, sarà pari al 20% per cento del canone di locazione, entro il limite massimo di 2.000 euro, con un importo base di 991,60 euro.